Si è svolto a Roma presso la Casa del Cinema a Villa Borghese il Workshop organizzato da SAFE “Come cambia il concetto di Corporate Social Responsibility: esperienze a confronto”. L’evento ha inteso fare il punto sull’evoluzione del concetto di CSR attraverso la condivisione delle esperienze di alcune importanti realtà del settore energetico, tra le più attive nella diffusione di una nuova cultura della responsabilità sociale delle imprese. “Dagli inizi del ‘900 quando fu inizialmente teorizzato – ha ricordato il Presidente di SAFE Raffaele Chiulli – il concetto di CSR si è sviluppato negli anni nella sempre più forte convinzione che le aziende possono e devono agire a vantaggio di tutti gli stakeholder, e non solo degli shareholder, perché la loro crescita, e spesso anche la loro “sopravvivenza”, è legata alle regole del mercato ma anche all’opinione pubblica e agli impatti ambientali, economici e sociali che determina”.
Il workshop è stato organizzato in collaborazione con TAP Italia, rappresentata dal suo Country Manager Michele Mario Elia, che ha ricordato come TAP intenda “sviluppare relazioni di lungo termine con tutti gli stakeholder e lavorare con loro per sostenere una crescita delle comunità locali interessate dal progetto, nel rispetto dei più alti standard di sicurezza, salute e ambiente”.
La tavola rotonda moderata da Laura Cardinali – SAFE ha messo in evidenza in numerosi fattori di evoluzione della CSR che ormai non guarda più alla programmazione di azioni di compensazione alla società per il valore sottratto, ma piuttosto mira ad internalizzare nel business il driver della sostenibilità intesa come rispetto dell’elemento sociale e ambientale oltre che economico, con lo scopo di condividere il valore creato con tutti gli stakeholder, con le comunità e con il territorio. Per Gianni Bottalico, di ASVIS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile), guardando allo stato di raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, nonostante il quadro ancora critico del nostro Paese, le imprese stanno dimostrando di essere molto attive, mentre molto lavoro resta ancora da fare per “rendere più sensibili e attente le persone e soprattutto le istituzioni e la politica, nei confronti di questi temi”. “Abbiamo bisogno – ha continuato Bottalico – di una politica e di norme che accompagnino le buone pratiche delle imprese”.
Marco Stampa, Sustainability Manager di Saipem, descrivendo l’evoluzione del business dell’azienda, ha posto l’accento sulla creazione del valore nei territori dove essa opera come elemento centrale della CSR, sottolineando anche l’importanza di strumenti in grado di misurare numericamente il valore generato sia ai fini di una più efficace comunicazione, che come fattore di differenziazione dell’impresa stessa, che possa essere riconosciuto in ottica competitiva.
Anche l’esperienza di “metamorfosi del business” di ERG raccontata dal suo Responsabile della Sostenibilità, Claudio Pirani ha ricordato quanto la trasformazione da primario operatore petrolifero a independent power producer leader in Italia e in Europa abbia consentito, con investimenti per circa 5 miliardi di euro, di contribuire a diversi obiettivi di sviluppo sostenibile soprattutto di quelli legati alla riduzione degli impatti ambientali. Felice Egidi, Presidente di Elettrici Senza Frontiere, associazione impegnata nel miglioramento delle condizioni di vita in alcune zone del pianeta in via di sviluppo e nel realizzare interventi umanitari in situazioni di emergenza in tutto il mondo, ha sottolineato l’importanza di portare “in questi luoghi difficili dove operiamo, insieme all’accesso all’energia, anche education e training per creare valore duraturo nelle persone”. “E’ la condivisione del valore la vera CSR” ha concluso Egidi. Luca Meini, Head of Circular Economy di Enel, ha ricordato come l’economia circolare rappresenti un asset fondamentale all’interno della CSR. Ne è testimonianza il fatto che l’evoluzione della cultura della CSR ha portato l’azienda anche a ripensare e ridimensionare alcuni investimenti nell’ottica di integrare nel business le istanze delle varie comunità locali e le logiche dell’economia circolare.
Nell’ambito dell’evento sono stati presentati due project work realizzati dai partecipanti alla XVIII e XIX edizione del Master SAFE in collaborazione con TAP: il primo progetto “Tecnologie per la sicurezza e la tutela ambientale nei gasdotti” ha evidenziato come anche l’aspetto tecnologico per la sicurezza sia un elemento fondamentale di responsabilità; il secondo “Responsabilità sociale d’impresa: l’approccio di TAP” ha fornito una breve panoramica di esperienze applicate di CSR con una analisi più approfondita del percorso realizzato in questo ambito da TAP.
di Lorenzo Viola