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Ritratto del consumatore di energia elettrica: un’indagine tra conoscenza e percezione

L’indagine realizzata da SAFE in collaborazione con Elettricità Futura, si basa su un questionario somministrato ad un campione rappresentativo della popolazione italiana e ha inteso sondare il livello di conoscenza e la percezione che i consumatori di energia elettrica hanno rispetto ad alcuni dei temi di maggiore interesse e di stretta attualità del nostro settore.

Il processo di decarbonizzazione dell’economia auspicato e perseguito a livello europeo e nazionale, sta disegnando un percorso che richiede il contributo di tutti i settori (elettrico, residenziale, servizi, trasporti, industria) e di tutti gli attori coinvolti (istituzioni, aziende, consumatori). La sfida della riduzione delle emissioni ha un concreto impatto sullo sviluppo di un mercato elettrico il quale deve essere in grado di integrare in modo efficiente nel sistema, le fonti rinnovabili e le nuove tecnologie, comprese quelle digitali, nella sempre maggiore consapevolezza del nuovo e più rilevante ruolo ricoperto dai consumatori.

A partire da questo macro contesto è stato costruito il questionario con lo scopo di scoprire che cosa sa e che cosa pensa il consumatore di energia elettrica, dei grandi temi del mondo energetico.

Il questionario, composto da 16 domande a risposta multipla, attiene a  tre macro aree di indagine: trend topic dell’energia; mercato elettrico; focus bolletta.

Della prima macro area fanno parte i quesiti mirati a inquadrare l’interesse generale verso i temi energetici, anche paragonati ad altre “emergenze sociali”, e a testare la conoscenza del consumatore riguardo il tema dei cambiamenti climatici e delle sue cause, l’impegno dei fornitori di energia per la sostenibilità, il concetto di transizione energetica e le tecnologie per un uso efficiente dell’energia.

Gli esiti di questa prima parte del questionario hanno disegnato il profilo di un consumatore con una forte preoccupazione rispetto al tema dei cambiamenti climatici, soprattutto nell’età matura (45-64 anni). Tuttavia un intervistato su due che ha dichiarato di essere molto preoccupato per i cambiamenti climatici, non conosce la causa di tale fenomeno. Il tema della transizione energetica risulta meno conosciuto rispetto a quello dei cambiamenti climatici: in assoluto le risposte corrette sono state inferiori del 5%. Per questo tema poi il livello di istruzione ha un’incidenza minore rispetto agli altri, mentre si conferma la maggiore conoscenza da parte degli intervistati tra i 18 e i 34 anni. In generale l’interesse verso i temi energetici cresce con il livello di istruzione e per converso il disinteresse totale verso l’energia, rispetto alla media, è più elevato nella popolazione più matura (+7 pp) e con basso livello di istruzione (+11 pp).

Per quanto concerne il giudizio sui fornitori di energia elettrica, quasi il 40% non ritiene sufficienti i loro sforzi per un utilizzo più sostenibile dell’energia: i pareri negativi provengono per la maggior parte da persone mature e in un caso su tre, con alto grado di istruzione. Il giudizio positivo sull’operato dei fornitori è invece maggiore alla media, nella fascia 35-44 anni.

Con riferimento alle tecnologie per il contenimento delle emissioni in ambito residenziale, la conoscenza tendenzialmente diminuisce all’aumentare dell’età, ma oltre la metà degli intervistati, in maniera costante per tutte le fasce di età, riconosce il valore delle caldaie di ultima generazione, rispetto alle altre opzioni proposte. Così come risulta omogenea tra le generazioni, la preferenza per la risposta «auto ibride o elettriche» tra le più efficaci tecnologie low carbon nel settore trasporti.

Il secondo blocco di domande riguarda la conoscenza del concetto di libero mercato e dei relativi benefici/timori percepiti dai consumatori. I risultati mostrano che circa il 50% dei consumatori non conosce il significato di libero mercato, indipendentemente dal fatto di avere o meno abbandonato il regime di maggior tutela. Parlando dei vantaggi del passaggio al libero mercato, oltre la metà del campione riconosce il beneficio economico. La popolazione tra 18-34 anni considera invece, in misura superiore alla media, il ruolo più attivo del consumatore e la possibilità di personalizzare le offerte, quali benefici del mercato libero. Ancora il 36% dichiara di non voler cambiare fornitore per mancanza di fiducia. Tra gli ostacoli maggiormente percepiti dai consumatori riguardo al fatidico passaggio, ci sono il timore di scoprire costi aggiuntivi e di incappare in un iter burocratico complesso. Infine è stato chiesto all’intervistato di “disegnare” le caratteristiche del “fornitore ideale” (escludendo la capacità di farlo risparmiare). Ne è risultato che il 28% del campione vuole essere maggiormente informato su come essere più efficiente nell’uso dell’energia, il 17% vorrebbe usufruire di servizi innovativi, mentre il 41% si dichiara disinteressato ad ogni ulteriore servizio.

L’ultimo blocco di domande, dedicato a sondare la conoscenza del consumatore sui propri consumi e sul costo dell’energia, ha rivelato un dato di impreparazione più alto rispetto a quello riscontrato per le altre tematiche esplorate. Il 60% dei consumatori non sa quanto costa un kWh di energia, dato peraltro slegato dal livello di istruzione, a conferma che si tratta di una informazione trasversalmente ignota ai più. Risultato simile si ha approfondendo la conoscenza dei fattori che determinano la bolletta: solo il 41% del campione ha fornito la risposta corretta, anche se in questo caso la conoscenza aumenta con il livello di istruzione. Infine solo il 40% degli intervistati dichiara di conoscere il valore dei propri costi e consumi annuali e un consumatore su quattro che sostiene di controllarli costantemente, non ricorda l’importa annuale della propria bolletta.

In conclusione, l’identikit generale che si può ricavare dall’analisi degli esiti del questionario disegna il profilo di un consumatore che si dichiara particolarmente preoccupato per i temi del cambiamento climatico e che si informa sui temi energetici, anche se non sempre risulta “preparato”. Riguardo al mercato invece la panoramica risulta meno omogenea. Il campione è spesso spaccato a metà tra consumatori consapevoli e informati e consumatori superficiali e poco coscienti del significato di libero mercato e poco attenti ai dettagli circa consumi e costi. Sembra perciò esserci notevole spazio per contribuire al miglioramento della conoscenza e della consapevolezza del consumatore da parte di istituzioni e imprese che dovranno lavorare su semplificazione e trasparenza per guadagnarsi la sua completa fiducia. Tuttavia non si può prescindere da una buona dose di proattività del consumatore che grazie ad una maggiore conoscenza e ad un dialogo aperto con i fornitori, potrà fare scelte più consapevoli ed efficienti. L’indagine conferma la necessità di un impegno strutturato di tutti gli attori coinvolti per una informazione chiara ed efficace. Un esercizio che rivela quanto formazione e comunicazione svolgano un ruolo decisivo nel percorso verso una maggiore sostenibilità, ambientale, economica e sociale del settore energetico.

di Laura Cardinali

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