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La centralità dell’efficienza energetica anche nella formazione

“Efficiente non è solo chi è in grado di fare, chi produce effetto, come sottintende l’ex-facio latino da cui deriva, ma è soprattutto chi opera con particolare capacità e perizia.” Così scrivevamo nella prefazione del volume di Adriano Piglia “L’efficienza energetica come contributo alla sostenibilità ambientale ed economica”, realizzato da SAFE in collaborazione con Axpo Italia, con lo scopo di contribuire alla divulgazione di una cultura dell’efficienza energetica. L’obiettivo era anche quello di fare un po’ di chiarezza tra obiettivi politici, priorità economiche, potenzialità e falsi miti, costi, barriere e opportunità di quella che prometteva (allora ma anche oggi) di essere uno dei più interessanti percorsi per una soluzione virtuosa della questione energetica.

Era il 2012 e da allora diverse cose sono cambiate, soprattutto a livello europeo, rispetto alla “dignità” da riservare all’efficienza energetica. Ne è un esempio il riconoscimento ottenuto nell’ambito della rivisitazione degli obiettivi 20-20-20, effettuata nel quadro per il clima e l’energia 2030, dove si sottolinea la priorità dell’efficienza rispetto agli altri obiettivi energetico ambientali. Si è infatti finalmente dato ordine alle priorità ed evidenziata la trasversalità e pervasività delle misure di efficientamento energetico, le quali non solo hanno valore in se’, ma consentono anche di raggiungere più facilmente gli obiettivi di riduzione delle emissioni (banalmente, se consumo meno, emetto meno) e di maggiore ricorso alle fonti rinnovabili (nel rapporto FER/CFL, a parità di risultato, più riduco il denominatore, meno sforzo devo fare sul numeratore).

Anche in Italia l’efficienza è diventata la prima priorità della nuova Strategia Energetica Nazionale, recentemente posta in consultazione dal Governo

Proprio la priorità efficienza energetica consentirebbe infatti al nostro Paese di raggiungere i quattro obiettivi fondamentali della SEN ovvero: riduzione del gap di costo dell’energia per consumatori e imprese con i principali paesi europei; raggiungimento e superamento degli obiettivi ambientali del pacchetto europeo clima- energia 2020; miglioramento della sicurezza e riduzione della dipendenza di approvvigionamento dall’estero; rilancio della crescita economica anche in chiave sostenibile.

In questi ultimi anni, in Italia sono stati adottati diversi provvedimenti per agevolare, in tutti i settori, lo sfruttamento dell’ampio potenziale di risparmio energetico ancora esistente: si va dai decreti per i requisiti minimi di prestazione energetica degli edifici, alle agevolazioni per l’uso dei fondi per il co-finanziamento di programmi regionali di incentivo degli audit energetici nelle PMI fino alle procedure per la riqualificazione elettrica di veicoli esistenti per lo sviluppo della mobilità elettrica o alle misure di efficientamento per l’intermodalità marittima e ferroviaria. Soluzioni che mirano anche a non abbassare la guardia sull’efficienza adagiandosi sull’incoraggiante paragone tra l’intensità energetica italiana e quella media europea. Così facendo, infatti, si incorrerebbe nell’errore di considerare tale indice come l’unico parametro di misurazione di una buona performance di efficienza. Il rapporto tra consumo energetico e prodotto interno lordo è sì una misura dell’uso efficiente dell’energia ma è condizionata dalle voci che contribuiscono alla creazione dello specifico PIL nazionale. Per questo si ritiene più indicativo analizzare non tanto il dato puntuale, quanto piuttosto i progressi che tale indice registra nel tempo. E qui l’Italia, a differenza ad esempio della media dell’UE28 o di paesi come Svezia o UK, non ha migliorato di molto la sua performance negli ultimi venti anni.

Ampi sono dunque i margini di miglioramento ma il dato incoraggiante riguarda piuttosto, dal nostro punto di vista, l’acquisizione di una sempre maggiore consapevolezza del valore di azioni di efficientamento da parte di consumatori e aziende. L’efficienza sta cioè, uscendo dal ruolo di mero obiettivo calato dall’alto, per diventare sempre più una opportunità, da un lato per migliorare le prestazioni e ridurre i costi energetici e dall’altro per offrire ai clienti, oltre alla commodity, soluzioni migliorative dei consumi.

Cogliendo questo cambio di percezione da parte di aziende e consumatori, e volendo contribuire alle principali barriere allo sviluppo dell’efficienza date dalla limitata disponibilità di specifiche competenze e dalla scarsità di attori specializzati per interventi complessi, SAFE ha attivato due nuove iniziative per meglio rispondere alle esigenze di formazione e informazione che su questo tema stanno crescendo. La prima riguarda l’accordo di collaborazione siglato tra ENEA e SAFE per la realizzazione di progetti finalizzati alla promozione dell’uso efficiente dell’energia attraverso l’organizzazione di eventi scientifici e la realizzazione di studi e ricerche per la diffusione di best practice nel settore energetico. Il protocollo di intesa nasce dalla complementarietà degli ambiti di competenza e dalle positive precedenti esperienze di collaborazione tra Enea e SAFE con l’obiettivo di rafforzare la diffusione di conoscenze sull’efficienza energetica in tutti i campi e di coinvolgere nella definizione e sviluppo di progetti e attività istituzionali e non, tutti quei soggetti che sono impegnati positivamente in questo campo.

La seconda iniziativa riguarda la realizzazione di corsi di formazione sull’efficienza energetica ideati ad hoc per le realtà aziendali del network SAFE con un format nuovo che lascia spazio non solo ai contenuti più tecnici, ma anche al potenziamento delle soft skills.

l percorso formativo si propone infatti di fornire il quadro tecnico-normativo ed economico sull’efficienza energetica (con approfondimenti sugli strumenti a supporto dell’efficienza energetica – certificati bianchi, detrazioni fiscali, conto termico, ecc. – e sulla diagnosi energetica) e a rafforzare al contempo le soft skills per comunicare e promuovere in maniera efficace le soluzioni identificate. Il corso, già erogato in una sua prima edizione, è stato strutturato su quattro giornate e seguito da una quindicina di giovani addetti commerciali di una delle più importanti aziende energetiche che operano nel nostro Paese.

L’esperimento si è concluso con successo e contiamo di ripeterlo, riadattandolo alle esigenze di altre realtà che decideranno di puntare sul potenziamento delle competenze personali per migliorare il proprio “business efficiente”.

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