ritorno-originiRitorno alle origini. Breve storia delle energie rinnovabili e del loro futuro

Di Adriano Piglia e Valentina De Luca- Centro Studi SAFE

Quando si parla di energie rinnovabili e le si definisce come le “nuove” fonti di energia da sviluppare per affrancarsi da quelle fossili, viene quasi da sorridere. Nessuna di queste fonti è “nuova”, in realtá. Vento, acqua e luce solare sono stati infatti usati dall’umanitá per millenni, senza sapere che le avremmo chiamate “rinnovabili”. La vela, ad esempio, è testimonianza antichissima dell’utilizzo quotidiano delle risorse naturali disponibili, gli specchi di Archimede che, secondo la leggenda, incendiarono le navi romane nel porto di Siracusa, un’evidente applicazione di quello che oggi chiamiamo “solare termodinamico” mentre i mulini inglesi sulle coste della Manica costituiscono i primi esempi di sfruttamento delle maree. É sorprendente, andando indietro nel tempo, constatare quanto anche il nostro Paese abbia contribuito allo sviluppo di molte rinnovabili e possa vantare importanti contributi in quasi ogni settore. Se, ad esempio, è abbastanza noto che il decollo industriale dell’Italia fu dovuto al “carbone bianco” (l’energia idroelettrica), pochi sanno che la centrale Bertini, realizzata dalla Edison nel 1898 a Paderno d’Adda fu a suo tempo il primo grande impianto idroelettrico costruito in Europa. La prima centrale geotermica, costruita nel 1913 a Larderello, rimase l’unica al mondo fino al 1958. Singolare è poi scoprire che, nei primi anni Novanta del secolo scorso, l’Italia era il paese europeo più avanzato nell’applicazione delle tecnologie fotovoltaiche. L’alterna fortuna delle rinnovabili nella storia ha seguito l’evoluzione tecnologica, la disponibilitá fisica e l’andamento dei prezzi almeno fino a qualche decennio fa, quando sono state introdotte ragioni di natura ambientale. Ad oggi la sfida è tutt’altro che conclusa e anzi si è aperto per le FER un nuovo fronte: soddisfare la crescente domanda mondiale di energia, dovuta all’aumento della popolazione e al progressivo affrancarsi dei paesi in via di sviluppo dalle disastrose condizioni nelle quali si trovano a vivere oggi. Le potenzialitá di sviluppo futuro per le rinnovabili sono ancora molteplici e si basano sulla ricerca di innovative soluzioni tecnologiche quali le nanotecnologie. E forse l’errore in Europa e soprattutto nel nostro Paese è stato proprio quello di adottare uno schema che non ha puntato sul massiccio e generoso finanziamento della ricerca. Tornare alle origini, può rappresentare perciò un efficace strumento per imparare dal passato e costruire un futuro sostenibile nel lungo periodo.

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